Regata del Mosto – 7 Ottobre 2012

In questa domenica d’ottobre baciata dal sole, Bacco sembra esser venuto nell’isola meno visitata della laguna nord assieme a tutti i suoi satiri e baccanti, portando un aria di festa che non si vedeva da diverso tempo in quest’angolo veneziano.
Un’inaspettata folla di barche a motore ha seguito la tradizionale regata del mosto, incitando chi per uno, chi per l’altro, i partecipanti di questa sfida, fortunatamente senza disturbare i regatanti.
Quest’anno si sono presentati diversi campioni e campionesse, più che nelle edizioni precedenti.
Acqua a contraria e vento alle puppe, favoriti dunque i numeri sotto riva pescati da Campagnari – Bregantin, numero uno, con la loro imbarcazione color canarin, e il viola di Baita – Tosi, numero d’acqua due.
Il peggior numero, il cinque, è stato sorteggiato dalla coppia Angelin – Zanella, a bordo dell’imbarcazione rosa.
Fin dalla partenza si notano subito quali saranno i possibili bandierati, si portano infatti nelle prime posizioni il celeste, il bianco e l’arancio; a voce di qualcuno proprio poco dopo la partenza c’è stata qualche scorrettezza da parte di alcune di queste imbarcazioni, ma va ricordato che con il vento alle poppe non era facile gestire la barca per le povere damigelle che si son ritrovate a vogare con qualche “cavallo imbizzarrito”. Subito a seguito ci sono canarin, verde e rosa, un po’ più nelle retrovie marron, viola e rosso.
Dopo l’aspra lotta, entra in canale per primo l’arancio della coppia Costantini – Allegretto, seguiti dal celeste di Davanzo – Angiolin, poi il bianco di Scaramuzza – Collavini, il canarin, il rosa, il verde di Scarpa- Ballarin, il marron di Signorelli – Ghigi, il rosso di Almansi- Nordio e il viola.
Questa posizione nelle retrovie della coppia Almansi – Nordio è stata sicuramente dovuta a qualche scorrettezza, sfortunatamente non possiamo riportarne la dinamica perché, data la distanza obbligatoria che si doveva tenere dalla gara, non è stato possibile vedere l’accaduto.
Arrivano all’ultima curva prima del giro del paletto, in ordine, arancio, celeste, canarin, rosa, bianco, verde, marron, rosso e viola. Dopo il giro del paletto accade un trambusto, una barca crea danno all’arancio, che perde il suo vantaggio, e ne approfittano subito il canarin e il celeste che si appaiano. E’ lotta all’ultimo sangue per la bandiera rossa e arrivano al traguardo praticamente tutti e tre assieme.
Lo stop è stato dato nell’ordine: arancio, canarin, celeste, bianco, rosa, verde, marron, rosso, viola.
I giudici però hanno deciso di cambiare l’ordine dei primi 3 bandierati, proclamando vincitori la coppia Davanzo – Angiolin, a seguito Campagnari – Bregantin e Costantini – Allegretto.
Si sono subito inveiti i regatanti, sembrava di assistere a le chiozzotte goldoniane; molto sgradevole la vista di questi sportivi che si insultavano l’un l’altro, senza ritegno, senza ricordarsi che la voga alla veneta è uno sport e in quanto tale deve essere vissuto da veri sportivi, accettando anche le decisioni altrui, e non dovrebbe prevalere la prepotenza di alcuni che pensano di sistemare tutto alzando la voce.
Dopo aver assistito all’ira d’Achille, i giudici assecondano i regatanti come fece Atena a suo tempo; l’ordine dei primi tre viene dunque nuovamente ribaltato e risultano vincitori la coppia Campagnari – Bregantin, seguiti da Costantini – Allegretto e viene assegnato il terzo posto alla coppia Davanzo – Angiolin.
La festa a Sant’Erasmo è continuata in allegria come in un baccanale romano; molti, anche tra i regatanti, sono rimasti a festeggiare nell’isola più verde della laguna che per un giorno è diventata molto popolata e spensierata.